8) UN ADDOLCITORE….
a) Zucchera l’acqua da bere.
b) Toglie la maggior parte del calcare dall’acqua.
c) Rende l’acqua potabile.
L’addolcitore è un apparecchio che dovrebbe essere installato nelle abitazioni, fabbriche, alberghi, ecc. per trattare tutta l’acqua di cui abbiamo bisogno per la Nostra famiglia e/o per la Nostra attività. Ho usato “dovrebbe” perché l’utilizzo è regolato da una legge Nazionale che ne rende obbligatorio l’utilizzo in tutti gli impianti con acqua dalla durezza superiore ai 25 ° francesi, questa legge è però molto trascurata e non esistono controlli a riguardo. Inoltre in ogni impianto, anche se la durezza dell’acqua non dovesse superare quanto previsto dalla legge, dovrebbe essere installato un filtro e un dosatore di polifosfato.
Quali tipi di addolcitore esistono?
MAGNETICI: In questa famiglia ci sono i modelli “fisici magnetici”, sono molto economici e compatti ma non servono a niente ( ricordate il caso della mega truffa del magico tubo Tucker esploso a Striscia la Notizia alcuni anni fa..). Poi ci sono quelli “elettro-magnetici”, costano quanto un addolcitore tradizionale ma non hanno costi di gestione fissi i quanto non vengono mai caricati di sale, la loro efficacia è molto variabile e impossibile da prevedere e soprattutto da dimostrare. Nelle due tipologie sora indicate il calcare non viene rimosso dall’acqua ma solo mantenuto in sospensione, almeno in teoria.
A SCAMBIO IONICO: Sono la tipologia più diffusa e sicuramente l’unica in grado di garantire la reale efficacia di intervento. Sono composti da un corpo cilindrico all’interno del quale c’è una resina sintetica che trattiene il calcare, quando le resine sono sature l’addolcitore effettua il lavaggio utilizzando il sale ed è pronto a trattare nuovamente altra acqua. Il lavaggio può essere effettuato a volume o a tempo, i modelli “volumetrici” effettuano il lavaggio delle resine quando è passato un tot di acqua. I modelli “a tempo” effettuano il lavaggio al raggiungimento di un tempo stabilito sempre che non abbiamo prima raggiunto il loro volume d’acqua trattata massimo. I modelli a “tempo” hanno bisogno di una centralina elettronica alimentata da corrente elettrica ( anche molti modelli volumetrici hanno bisogno di alimentazione elettrica) e se ben dimensionati effettuano il lavaggio delle resine nel periodo notturno. Esistono anche dei modelli a volume senza alimentazione elettrica che usano delle micro-resine molto più efficienti che riescono a consumare almeno 4/5 volte meno sale dei modelli tradizionali ( li ho provati personalmente e quindi sono sicuro di quello che scrivo, chi li vende garantisce un consumo ancora più basso ma è mera pubblicità). Il difetto dei sistemi a scambio ionico è il consumo di sale, questo dipende da quanta acqua si consuma, da quanto è dura l’acqua ( più è dura e maggiore calcare è sciolto nell’acqua) e anche da come è stato dimensionato l’addolcitore.
A RESINE CATALITICHE: Sono molto simili ai sistemi “a scambio ionico” ma non hanno bisogno di sale, valgono però le stesse considerazioni dei sistemi “elettro-magnetici” e quindi almeno per ora non ne consiglio l’utilizzo. E’ una tecnologia nuova e poco diffusa.
E’ consigliabile quindi l’installazione di un addolcitore?
Sicuramente si, a meno che la durezza dell’acqua nella Vostra zona non sia al di sotto dei 15° francesi. Il Vostro impianto durerà più a lungo, avrete bisogno di meno detersivo ( basta che leggiate l’etichetta sul retro delle confezioni e scoprirete risparmi fino al 50%) e quindi inquinerete di meno, la Vostra caldaia non si incrosterà e avrete un sicuro risparmio di combustibile. Il calcare si deposita soprattutto nei punti caldi in quanto oltre una certa temperatura inizia a precipitare, bastano a volte pochi anni per ostruire completamente uno scambiatore di calore o anche una tubazione di grosse dimensioni, basta 1 millimetro di calcare per perdere fino al 10% di resa.
Oltre all’addolcitore dovrete farVi installare un produttore di cloro, apparecchio semplice nel funzionamento e privo di costi di gestione fissi, è obbligatorio per legge se decidete di installare un addolcitore a resine e garantisce che non si generino batteri pericolosi per la salute. Il dosatore di polifosfati di cui vi ho accennato all’inizio, serve a creare un invisibile film a protezione delle tubazioni. Il Filtro va prima di tutti gli altri componenti e serve a preservarne il corretto funzionamento impedendo alle impurità di rovinare i meccanismi dei vari apparecchi. Ricordate che gli addolcitori non devono togliere completamente il calcare ma solo ridurlo ad una soglia limite in modo da non danneggiare gli impianti, il poco calcare che rimarra verrà inibito dal dosatore di polifosfato. Una acqua completamente priva di calcare diventerebbe “acida” e quindi agressiva, tutte le componenti metalliche verrebbero quindi corrose dall’acqua.
A questo punto dovreste aver capito che la risposta esatta è :
8) UN ADDOLCITORE….
b) Toglie la maggior parte del calcare dall’acqua.
In uno dei prossimi articoli cercherò di darVi una semplice formula per capire come andrebbe dimensionato il vostro addolcitore e quanto costerà ogni anno il sale di cui ha bisogno per la rigenerazione delle resine.
Ciao a tutti.
Luca Angioi, NEW SYSTEM srl, via Andromeda 103 BIBIONE – VE-