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11 gennaio 2012 3 11 /01 /gennaio /2012 11:28

 

11) I PANNELLI SOLARI TERMICI SOTTOVUOTO…

a) Funzionano solo nello spazio.

b) Non esistono.

c) Possono scaldare l’acqua anche in pieno inverno.

Impianti solare termici: collettori piani o sottovuoto?

Gli impianti solari termici si dividono un due macro-famiglie a seconda della tecnologia utilizzata nella loro costruzione e si dividono in piani oppure sottovuoto, recentemente è stato immesso sul mercato un prodotto che mantiene la forma dei pannelli piani ma utilizza la tecnologia dei sottovuoto e quindi può ingannare a prima vista.

I collettori solari realizzati con tecnologia sottovuoto sono quasi sempre composti da vari tubi cilindrici affiancati tra di loro e collegati da un collettore generalmente posto nella parte alta, il vantaggio del sistema sottovuoto è la riduzione delle dispersioni di calore verso l’esterno. A parità di superficie captante, i collettori sottovuoto hanno un

rendimento che è spesso maggiore dei collettori piani, associato però ad un costo generale superiore del 15-20 %.

La scelta tra sottovuoto e sistema piano dipende principalmente da che uso ne vorreste fare:

 - Solo acqua calda d’estate ? andate pure sul tradizionale sistema a pannelli piani e bollitore sul tetto, valutando il solo periodo estivo i sistemi sottovuoto non offrono vantaggi di rendimento rispetto ai sistemi tradizionali.

- Acqua calda anche a novembre e marzo? obbligatorio togliere il bollitore sul tetto e valutate i vantaggi del sistema sottovuoto.

- Volete usare il solare per l’acqua calda anche in inverno e magari con integrazione al riscaldamento? diventa vantaggioso il sistema sottovuoto, state però attenti ad abbinare il solare solo a sistemi di riscaldamento a bassa temperatura.

 

Quanto costa un impianto solare termico?

Mediamente (la forbice dei prezzi è molto ampia) un impianto a circolazione naturale con 2-3 mq di collettori piani e con un serbatoio di accumulo da 150/200 litri per l’acqua sanitaria (utile a soddisfare il fabbisogno di 2-4 persone) ha un costo di 2.000-3.000 euro circa, compresa l’installazione, la manodopera e l’IVA. Per un impianto più grande, sempre a circolazione naturale, con 4 mq di collettori piani e con un serbatoio di accumulo da 300 litri (utile a soddisfare il fabbisogno di 4-6 persone, a secondo della zona climatica) si può considerare un costo indicativo di circa 4.000-5.000 euro, compresa l’installazione, la manodopera e l’IVA. Per un impianto a circolazione forzata con 6mq di collettori piani e con un serbatoio di accumulo da 300 litri per l’acqua sanitaria (utile a soddisfare il fabbisogno di circa 3-4 persone) si può considerare un costo indicativo tra i 4.000 euro e i 6.000 euro, compresa l’installazione, la manodopera e l’IVA (chiavi in mano). Un impianto più grande a circolazione forzata, che possa contribuire anche al riscaldamento degli ambienti, da 16 mq di collettori piani e con 1.000/1.200 litri di serbatoio (per una famiglia da 4-5 persone in una casa con un sistema di riscaldamento a pavimento) ha un costo indicativo di circa 11.000/13.000 euro, compresa l’installazione, la manodopera e l’IVA.

Quanto posso risparmiare grazie al sole?

Un impianto solare termico permette di risparmiare sulle bollette elettriche e/o del gas con tempi di rientro dell’investimento molto vantaggiosi: rispetto a una caldaia a gas, la spesa per l’impianto solare termico si recupera in circa 4-5 anni. Occorrono 6-7 anni invece per recuperare la spesa se l’impianto solare è progettato sia per la produzione dell’acqua calda sanitaria che per il riscaldamento ambienti. Negli anni successivi l’energia prodotta dall’impianto solare termico è gratuita. I tempi di ammortamento indicati tengono conto della detrazione fiscale del 55% valida anche per tutto il 2012. Inoltre in molte Regioni, Province e Comuni sono previsti incentivi e finanziamenti che solitamente arrivano fino al 25-30% della spesa complessiva.

Servono autorizzazioni?

Per quanto riguarda le autorizzazioni inerenti gli impianti solari termici queste possono variare da regione a regione, pertanto é necessario che il richiedente verifichi presso l’Ufficio tecnico del Comune di zona. Molti comuni italiani richiedono invece la D.I.A. o la S.C.I.A  nonostante la legge 10/91, art. 26, espliciti che i pannelli solari termici per produzione di acqua calda sanitaria sono estensione dell’impianto idrico esistente e quindi sono considerati “manutenzione ordinaria” e non straordinaria (e quindi non necessitano di DIA). Per quanto riguarda edifici soggetti a vincolo o situati in un’area soggetta a vincoli paesaggistici o architettonici, occorre richiedere inoltre autorizzazione all’Autorità competente per il territorio (solitamente la Soprintendenza ai Beni Culturali e Architettonici provinciale).

Se non si ricevono comunicazioni, si possono iniziare i lavori dopo 60 giorni.

Come conviene installare i pannelli?

Un impianto solare termico ben dimensionato riesce a coprire totalmente il fabbisogno di acqua calda sanitaria nei mesi più caldi (6 o più a seconda della zona climatica), mentre nei rimanenti mesi freddi è necessaria l’integrazione di una caldaia (meglio se a metano a condensazione o  biomasse) per portare l’acqua parzialmente riscaldata dal sistema solare alla temperatura desiderata. Se la casa dove si desidera installare l’impianto d’altro canto è una seconda casa, abitata prettamente nei mesi caldi, è possibile utilizzare anche una semplice resistenza elettrica come sistema integrativo, senza l’onere finanziario di dover installare una caldaia per quei pochi giorni che la casa verrà utilizzata nei mesi freddi.

L’impiego di un impianto solare termico per il riscaldamento viene consigliato in una casa ben isolata termicamente e fornita di un impianto di riscaldamento di tipo radiante o con radiatori sovradimensionati che richiedano temperature dell’acqua in circolazione non superiori ai 35/40 ºC contro i 70 ºC dei normali sistemi.

L’orientamento ideale per un impianto è nel quadrante sudest - sudovest. Se l’installazione del sistema solare è prevista in fase di costruzione dell’edificio i costi dell’impianto diminuiscono significativamente. Un impianto solare termico di qualità installato a regola d’arte è garantito anche fino a 10 anni e con la giusta manutenzione può durarne almeno 20 o più. Vale sempre la regola del buon senso di rivolgersi a installatori che abbiano una certa esperienza. Per una lista di operatori qualificati è possibile rivolgersi alle stesse Aziende fornitrici che, di norma, possono consigliare degli installatori esperti. Concludendo, non c’è una tecnologia solare termica, sia questa la naturale o la forzata, migliore dell’altra, bensì ci possono essere esigenze diverse. La circolazione naturale è sicuramente la scelta ottimale per costo e resa se utilizzata per produrre ACS nei soli mesi caldi . La circolazione forzata “tradizionale” o “a svuotamento” può essere l’unica soluzione per chi sta in un Centro Storico e non ha disposizione un sottotetto o per chi vuole il massimo rendimento anche nei mesi autunnali e primaverili. I sistemi sottovuoto sono gli unici in grado di sfruttare il sole nei mesi invernali con buoni risultati. Per chi deve solo riscaldare l’acqua della piscina esistono poi sistemi economici fatti completamente in plastica. In tutte le situazioni di impianti non “casalinghi” si dovrebbe comunque sempre incaricare aziende “solari” con esperienza e un buon progettista per garantirsi un valido ed affidabile ritorno economico.

Tutti sappiamo che l'orientamento corretto che devono avere i pannelli solari e' il SUD con un'inclinazione intorno ai 33 gradi ( valore non vincolante in quanto dipende dalla zona geografica e dall’utilizzo che si intende fare dell’impianto solare). Orientamenti spostati verso EST risultano più performanti nelle ore mattutine, mentre orientamenti verso Ovest raggiungono nelle ore pomeridiane il rendimento massimo. Dato che il rendimento di un pannello piano dipende, oltre che dall'orientamento, anche dalla temperatura esterna, e' meglio favorire un'esposizione nelle ore pomeridiane dove anche in inverno le giornate risultano più calde e solitamente il maggior consumo è proprio verso sera.

Vediamo cosa dobbiamo valutare per scegliere l'inclinazione corretta per i nostri pannelli..

Il 21 di Dicembre è il giorno più corto dell'anno e il sole a mezzogiorno raggiunge l'altezza massima di circa 21 gradi; un pannello solare per essere perpendicolare al sole dovrebbe essere orientato a SUD ed avere un' inclinazione di 69 gradi. Il 21 di Giugno è il giorno più lungo dell'anno e il sole a mezzogiorno raggiunge l'altezza massima di circa 68 gradi; un pannello solare per essere perpendicolare al sole dovrebbe essere orientato a SUD ed avere un' inclinazione di 22 gradi...

Risulta evidente che un'inclinazione più marcata tende a favorire il rendimento dei pannelli nelle stagioni invernali, mentre una leggera favorisce l'esposizione estiva.

Se il vostro impianto solare e' progettato per integrare anche il riscaldamento occorre inclinare più che si può i pannelli e raggiungere, se possibile, livelli anche superiori ai 60 gradi. Anche impianti che devono produrre solamente acqua calda sanitaria per tutto l'anno e' meglio che abbiano inclinazioni che tendano a favorire il periodo invernale, infatti, la quantità di calore prodotta in estate sarebbe comunque superiore alle necessità quindi tanto vale favorire il rendimento in periodi meno favorevoli. Considerando invece impianti solari che servano utenze prettamente stagionali (alberghi, agriturismi ecc.) si può pensare di favorire un'inclinazione estiva (20 / 30 gradi) dato che l'impianto sarà utilizzato solamente in quel periodo.

Per non deturpare l’estetica della casa, spazio permettendo, piuttosto che fare strane strutture orrende da vedere per cercare la migliore inclinazione e orientamento, preferisco consigliare di aggiungere uno o più pannelli seguendo così la linea del tetto, alla fine il cliente spende uguale, ha gli stessi benefici e non rovina l’estetica della propria bella casa.

 

Dopo questa lunga lettura meritate la risposta che ormai avrete ben appreso:

Ciao a tutti.

Luca Angioi, NEW SYSTEM Srl Bibione VE

www.newsystem-online.it



11) I PANNELLI SOLARI TERMICI SOTTOVUOTO…

 

c) Possono scaldare l’acqua anche in pieno inverno.

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9 gennaio 2012 1 09 /01 /gennaio /2012 21:52

10) UNA CALDAIA A CONDENSAZIONE…

 

a) In realtà non condensa mai.

b) Condensa sempre.

c) Condensa se la T° di ritorno non è eccessivamente alta.

 

In una caldaia a condensazione i fumi vengono raffreddati fino a condensare, in questo modo si riesce a ridurre notevolmente lo spreco di calore evacuato attraverso il camino e sopratutto si recupera il calore dell'acqua contenuta nell'aria usata nella combustione.

 

Vi siete mai chiesti perchè ci sono caldaie a condensazione da poco più di mille euro e caldaie a condensazione da oltre 5000 €uro? Magari sono entrambe addirittura della stessa marca.

 

Quali differenze possono esistere per giustificare una tale differenza di prezzo?

 

Innanzitutto, come per la totalità dei prodotti in commercio, il principale responsabile della differenza di prezzo è sempre e comunque la qualità dei materiali utilizzati. Sulla carta due caldaie con corpo in alluminio sono descritte nello stesso modo ma spessori e qualità di costruzione possono nascodere differenze notevoli, allo stesso modo anche tutti i componenti secondari mostreranno scelte a volte eccessivamente risparmiose nei prodotti da prezzo.

 

Altra causa di innalzamento dei costi è l'elettronica, io non sono per l'esasperazione di logiche automatiche e complicazioni di programmazione ( in molti casi inutili o addirittura controproducenti) però una caldaia con elettronica evoluta, abbinata a una pompa di circolazione a giri variabili e controllo continuo dei parametri di combustione, garantirà sicuramente rendimenti più alti rispetto ad una caldaietta a condensazione economica.  

 

Leggendo i dati tecnici è difficle scoprire differenze vistose nei consumi tra la caldaia da 1500 euro e quella da 5000 anzi, probabilmente entrambe avranno un rendimento superiore al 107%, e allora perchè dovrei spendere 3 volte tanto? Il rendimento indicato è solo il massimo raggiungibile e le differenze in questo senso possono essere anche nulle ma, nel rendimento stagionale sicuramente la caldaia più evoluta può garantire differenze anche del 20% rispetto alla sorella più economica. Il motivo di tale differenza è dovuto principalmente alla elettronica che riuscirà a controllare la temperatura di ritorno garantendo alla caldaia di poter condensare continuamente.

Per assurdo è meno dannoso installare una caldaia a condensazione di basso livello su una abitazione con impianto di riscaldamento moderno di tipo radiante invece che installare la stessa caldaietta a servizio di un impianto vecchio a radiatori. I radiatori, e peggio ancora i ventilconvettori, hanno bisogno di temperature di funzionamento più elevate e di conseguenza anche la temperatura dell'acqua che ritorna in caldaia sarà più elevata, questa situazione può compromettere il rendimento della caldaia sopratutto se questa non è in grado di controllare autonomamente la temperatura di ritorno dall'impianto.

Ricordate comunque che una caldaia di buon livello, con pompa di circolaziona a giri variabili in classe A, vi permetterà di risparmiare molto anche sui consumi elettrici. Per scegliere quindi dovete prima fidarVi del Vostro installatore ( e se non vi fidate di lui cambiatelo pure), poi provate a farvi 2 conti da soli.

 

Quanto spendete?

Se oggi la vostra spesa annuale non supera i mille euro di combustibile forse fate a bene a risparmiare ma scegliete prodotti diffusi nella vostra zona e cercate su internet quanti centri assistenza possono intervenire sulla marca che vi è stata proposta, meglio di tutto sarebbe affidarsi a chi vi installerà la caldaia.

 

La vostra spesa supera i 2000 euro anno? il 20% di differenza tra 2 caldaie vuol dire che quella più costosa può farvi risparmiare oltre 400 euro, quindi con una differenza di 3500 euro e la detrazione del 55% che porta la differenza a soli 1575 euro (detrazione in 10 anni) vuol dire che in 4 anni avete recuparato tutti i soldi spesi in più e inoltre avete una caldaia più evoluta e sicuramente costruita con materiali di maggiore qualità che presumibilmente la faranno durare di più negli anni.

 

A questo punto non dovreste più avere dubbi e avrete capito la risposta :

10) UNA CALDAIA A CONDENSAZIONE…

 

c) Condensa se la T° di ritorno non è eccessivamente alta.

 

Ciao a tutti, Luca Angioi, NEW SYSTEM srl Bibione VE.

www.newsystem-online.it

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5 gennaio 2012 4 05 /01 /gennaio /2012 14:26

Da un paio di anni Ariston ha messo in vendita dei nuovi boiler a pompa di calore, questo prodotto dovrebbe andare a sostituire almeno tutti gli Scaldacqua elettrici presenti nei numerosissimi appartamenti estivi garantendo risparmi reali del 70%. Altro vantaggio di questa tecnologia è che la potenza impegnata si riduce a meno di 400 W, una resistenza di uno scaldacqua tradizionale consuma almeno 1200 W.

 

I primi modelli proposti da Ariston avevano la parte frigorifera ( compressore, ecc) installata sopra all'accumulo dell'acqua e questo obbliga innanzitutto ad avere abbastanza spazio libero in altezza e in secondo luogo è necessario creare un canalizzazione per espellere l'aria necessaria al funzionamento del ciclo frigorifero. Con il 2012 Ariston ha messo in vendita dei prodotti equivalenti per caratteristiche ed efficienze alla prima serie (tuttora in vendita) ma ha splittato l'unità motocondensante. In questo modo le dimensioni dell'apparecchio da installare all'interno si sono ridotte notevolmente e non serve alcuna canalizzazione per l'aria, l'unico limite rimane ora decidere dove posizionare l'unità esterna che di fatto è uguale a quelle dei normali climatizzatori che ormai siamo abituati a vedere ovunque.

 

Una Pompa di calore da 80 litri per produzione di acqua calda sanitaria può costare installata tra 1200/1600 euro, c'è però la bella notizia che dal 2012 anche questi apparecchi possono usufruire della detrazione fiscale del 55% in 10 anni. Sono disponibili anche altri modelli da installare a parete con capacità fino 150 litri. Considerando il risparmio di elettricità l'investimento risulta molto vantaggioso e in meno di 3 o 4 anni avrete recuperato completamente i soldi spesi.

 

Per chi ha bisogno di maggiori potenze esistono modelli compatti con capacità di 200 o 300 litri, per questa tipologia di prodotti la scelta diventa molto varia e si possono trovare valide alternative ai prodotti Ariston a prezzi vantaggiosi, molti modelli accettano anche il collegamento con un impianto solare termico.  I prodotti Ariston della famiglia NUOS li trovi anche sul mio sito www.newsystem-shop.it .

 

Snap_Ariston80split.png

Scheda di prodotto:

 

NUOS EVO SPLIT WH | 80 -110 è uno scaldacqua a pompa di calore murale installabile a muro. E' disponibile da 80 o 110 litri. Super compatta, prodotto rinnovabile.

• COP 3,5 a temperatura aria 20°C
• COP 2,9 a temperatura aria 7°C
• Range di lavoro in pompa di calore con temperature dell’aria da - 5 a 42°C.
• Gas ecologico R134A consente di raggiungere temperature dell’acqua fino a 62°c in pompa di calore
• Condensatore avvolto alla caldaia (non immerso in acqua)
• Bassa rumorosita’ (unita’ esterna)
• Caldaia in acciaio smaltato al titanio
• Resistenza elettrica integrativa
• Anodo attivo (protech) + anodo magnesio
• Display lcd
• Funzioni auto, boost, green,programmazione oraria dei prelievi, voyage e antilegionella

.

 

Ciao a tutti.

Luca Angioi, NEW SYSTEM srl Bibione VE

www.newsystem-shop.it

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4 gennaio 2012 3 04 /01 /gennaio /2012 10:14

L'Attestato di Certificazione Energetica (ACE), già obblicatorio in caso di compravendita immobiliare, dal 01/01/2012 diventerà obbligatorio anche in tutti gli annunci immobiliari di vendita. Negli annunci pubblicati bisognerà infatti indicare  l’indice di prestazione energetica dell’immobile contenuto nell’Attestato di Certificazione Energetica (ACE). ACE-pag-1.jpg

 

L'obbligo è determinato dell’art.13 del DLgs n.28 del 03/03/2011 (c.d. “decreto rinnovabili” – attuazione della Direttiva Europea 2009/28/CE) che dice: “Nel caso di offerta di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole unità immobiliari, a decorrere dal 1° gennaio 2012 gli annunci commerciali di vendita riportano l'indice di prestazione energetica contenuto nell'attestato di certificazione energetica”.

Per annuncio si intende ogni forma di comunicazione: internet, cartacea, TV, volantini e cartelli.

Sempre nello stesso decreto è stabilito, inoltre, che per la locazione di immobili già dotati di attestato di certificazione energetica (immobili di recente costruzione o che siano stati oggetto di interventi di riqualificazione energetica) lo stesso sia consegnato, anche in copia conforme, al conduttore.

Alcune regioni hanno già previsto pesanti sanzioni per chi non osserverà gli obblighi, con multe che vanno da 1.000 a 5.000 euro. Attenzione che il Veneto, dato che si avvale della normativa nazionale e non ha una propria normativa riguardante la Certificazione Energetica, non ha ancora emanato nessuna normativa a riguardo ma non è escluso che nei prossimi mesi venga varata una normativa per sanzionare gli inadempienti. Quindi è obbligatorio rispettare la legge in quante tale norma sulle sanzioni quando verrà varata dalla Regione Veneto o dallo Stato colpirà a partire dal 01 gennaio 2012 anche se varata sucessivamente alla data dell'inserimento dell'annuncio.ACE-pag-2.jpg

L’Attestato di Certificazione Energetica (ACE) è un documento, redatto da un tecnico abilitato, che attesta la prestazione energetica dell’edificio ed alcuni altri parametri energetici caratteristici dell’edificio. Il prezzo medio per l'Attestato va dai 350,00 ai 500,00 euro ad unità abitativa, ovviamente incidono sia le dimensioni dell'abitazione da analizzare, per contenere il prezzo è utile fornire quante più informazioni possibili al tecnico: materiali e stratigrafia di pareti, soffitti e pavimenti sono importanti e spesso il cliente non ne conosce la conformazione reale. La classe indicata nell' ACE vuole definirsi “etichetta di qualità energetica dell’immobile" simili a quelle siamo da tempo abituati a vedere sui nuovi elettrodomestici. La classe “A+” indica un immobile ad altissima efficienza energetica, la classe “C” individua un immobile che rispetta le attuali normative previste per gli edifici di nuova realizzazione, fino ad arrivare alla classe “G” destinata ad immobili di scarsa efficienza energetica. L’attestato riporta, inoltre, i possibili interventi migliorativi dell’efficienza energetica auspicabili sull’immobile e l’eventuale presenza di impianti che sfruttano fonti energetiche rinnovabili. Una abitazione costruita recentemente, con cappotto esterno da 5 cm e impianti tecnologici di buon livello, arriverà presumibilmente in classe D. Una casa di 30 anni con 2 cm di materiale isolante nell'intercapedine e impianti tradizionali a radiatori difficilmente arriverà in classe E.

 

La classe energetica C è il minimo risultato da raggiungere per poter costruire una casa nuova, gli impianti dovranno essere di buon livello e soprattutto andrà molto curato l'isolamento termico che avrà uno spessore di almeno 10 cm. Spesso per poter guadagnare una classe energetica, negli edifici esistenti, la scelta migliore e più economica è quella di integrare un impianto solare per la produzione di acqua calda sanitaria.

Con l’attestato di certificazione energetica sarà più facile, per l’acquirente, prevedere quale sarà il costo annuale presunto per il riscaldamento e per l’acqua calda sanitaria dell’immobile pubblicizzato, un parametro quindi facilmente verificabile che avrà un ruolo importante sulla decisione dell’acquisto.

ACE-pag-3.jpg

 

Ciao a tutti.

Luca Angioi, NEW SYSTEM srl Bibione VE

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3 gennaio 2012 2 03 /01 /gennaio /2012 09:19

ATTENZIONE!!! dal 26 giugno 2012 il 36% è stato portato al 50%!!!!

 

leggi il nuovo articolo nel mio Blog: Decreto Sviluppo: detrazione fiscale al 50%

 

Quanto sotto rimane valido per i lavori finiti e pagati entro il 26 giugno 2012:

 

 

La detrazione del 36% è stata confermata anche per il 2012 e, salvo ripensamenti dei Nostri fantastici politici, dovrebbe rimanere in forma stabile e definitiva anche per gli anni a seguire. La domanda che sempre viene posta da chi vorrebbe usufruirne è " quali interventi posso portare in detrazione?".

 

La risposta è: si applica a tutti gli interventi di recupero del patrimonio edilizio con il limite di 48.000€ per singola unità immobiliare e sarà ripartita come detrazione dell’IRPEF in dieci anni; non ci sarà più per i contribuenti di età non inferiore ai 75 anni e agli 80 anni la rispettiva possibilità di detrarre in cinque ed in tre anni. Nel caso in cui gli interventi siano stati realizzati in diversi anni ed in corso di prosecuzione, ai fini del limite massimo delle spese detraibili, si considerano anche le spese sostenute negli anni percedenti.

Anche gli interventi a seguito di eventi calamitosi, di ricostruzione e/o ripristino degli edifici, potranno essere soggetti alla detrazione purché sia stato dichiarato lo stato di emergenza; saranno inoltre detraibili tutte le spese sostenute per:


- manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (lett. ‘a)’, ‘b)’, ‘c)’ e ‘d)’ dell’art. 3 del d.p.r. 380/01 e s.m.i.) sulle parti comuni di edifici residenziali;


- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (lett. ‘b)’, ‘c)’ e ‘d)’ dell’art. 3 del d.p.r. 380/01 e s.m.i.) sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, e sulle relative pertinenze;


- realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali anche di proprietà comune;


- eliminazione delle barriere architettoniche (installazione di ascensori e montacarichi, interventi di domotica) per favorire la mobilità delle persone portatrici di handicap;


- adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi; - cablatura degli edifici e contenimento dell’inquinamento acustico;


- realizzazione di opere finalizzate al risparmio energetico, con particolare riguardo all’installazione di impianti da fonti rinnovabili.

 

A livello burocratico è molto più semplice usufruire del 36%( dal 26 giugno 2012 diventato 50%)  invece che del 55%, quindi consiglio sempre di approffittarne senza timore anche per interventi di mille o pochi più euro, ad esempio per l'installazione di un nuovo climatizzatore, per la caldaia, ecc. Quando il valore inizia ad essere più elevato e rientra nella detrazibilità del 55% allora consiglio di sfruttare questa opzione per avere maggior vantaggio. Ricordate sempre che il pagamento, anchee degli eventuali acconti, va sempre fatto tramite bonifico bancario utilizzando il modulo apposito dove devono essere indicati i riferimenti di legge.

 

E' disponibile on-line la guida completa sulle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni, scaricala da:

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Documentazione/Guide+Fiscali/

 

Ciao a tutti.

Luca Angioi , NEW SYSTEM srl, Bibione VE.

www.newsystem-online.it

 

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29 dicembre 2011 4 29 /12 /dicembre /2011 09:31
 

Oggi inizio una nuova rubrica sul Blog dove vi aggiornerò sui prodotti più nuovi e interessanti. I prodotti di cui parlerò non saranno per forza i migliori sul mercato ma per vari motivi saranno quelli che deciderò di proporre ai miei clienti valuntando il costo, qualità, affidabilità e assistenza post-vendita. Ho deciso di partire inserendo quello che credo possa diventare un best-buy del settore fotovoltaico e inoltre ho già diversi colleghi che hanno fatto da cavia e ne parlano molto bene. Buona lettura e come sempre non fate i timidi e domandate pure.

PANNELLO SOLARE IBRIDO         

            Questo tipo di modulo rappresenta una nuova generazione di pannelli termo fotovoltaici che, oltre che convertire in energia elettrica parte dell’irraggiamento solare che capta, ha sul retro un collettore di alluminio il quale trasferisce il calore in eccesso generato dall’ irraggiamento solare e dalla corrente prodotta dalle celle fotovoltaiche a un sistema termico a circuito chiuso acqua/glicole.
Questa soluzione tecnica si può interfacciare con qualunque impianto termico oggi esistente e offre TRE straordinarie opportunità:

1. La capacità di produrre acqua calda per le utenze domestiche;
2. L’ accoppiamento con pompa di calore per il riscaldamento e i sanitari;
3. La capacità di abbattere la temperatura di esercizio delle celle fotovoltaiche e quindi di aumentare la produzione di kWh annui.

VANTAGGI

Notevole aumento della resa elettrica.
Produzione di acqua calda.
Minore invecchiamento dei moduli fotovoltaici.
Snevamento invernale attraverso il controllo della temperatura del tetto.
Riscaldamento piscine e acqua calda sanitaria.
Drastico aumento del COP delle pompe di calore.
Recupero di Calore per riscaldamenti a pavimento civili e industriali.
I sistemi PVT hanno bisogno di superfici, supporti e costi di installazione ridotti rispetto agli impianti fotovoltaici e solari-termici disgiunti.

MAX TEMPERATURA ACQUA CALDA (A)
Si ottiene la possibilità di avere acqua calda a temperature analoghe agli impianti solari-termici (60° estate, 30° inverno).

 

   

Il prodotto sopradescritto ha inoltre il vantaggio di usufruire della detrazione fiscale del 55% per la quota di potenza che viene sviluppata dal solare termico. I tempi di ammortamento sono dunque molto ridotti e rimangono concorrenziali rispetto alla semplice soluzione per sola produzione di elettricità.

Ciao a tutti.

Luca Angioi, NEW SYSTEM srl Via Andromeda 103 Bibione VE

www.newsystem-online.it

 

MAX RESA ELETTRICA (B)
La resa elettrica dell’impianto fotovoltaico è aumentata di circa il 15% su base annua alla latitudine di Milano.
Si genera una grande quantità di acqua a circa 26°.
La resa elettrica dell’impianto è comunque aumentata

 

 

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28 dicembre 2011 3 28 /12 /dicembre /2011 10:31

8) UN ADDOLCITORE….

a) Zucchera l’acqua da bere.

b) Toglie la maggior parte del calcare dall’acqua.

c) Rende l’acqua potabile.

 

L’addolcitore è un apparecchio che dovrebbe essere installato nelle abitazioni, fabbriche, alberghi, ecc. per trattare tutta l’acqua di cui abbiamo bisogno per la Nostra famiglia e/o per la Nostra attività. Ho usato “dovrebbe” perché l’utilizzo è regolato da una legge Nazionale che ne rende obbligatorio l’utilizzo in tutti gli impianti con acqua dalla durezza superiore ai 25 ° francesi, questa legge è però molto trascurata e non esistono controlli a riguardo. Inoltre in ogni impianto, anche se la durezza dell’acqua  non dovesse superare quanto previsto dalla legge, dovrebbe essere installato un filtro e un dosatore di polifosfato.

 

Quali tipi di addolcitore esistono?

 

MAGNETICI: In questa famiglia ci sono i modelli “fisici magnetici”, sono molto economici e compatti ma non servono a niente ( ricordate il caso della mega truffa del magico tubo Tucker esploso a Striscia la Notizia alcuni anni fa..). Poi ci sono quelli “elettro-magnetici”, costano quanto un addolcitore tradizionale ma non hanno costi di gestione fissi i quanto non vengono mai caricati di sale, la loro efficacia è molto variabile e impossibile da prevedere e soprattutto da dimostrare. Nelle due tipologie sora indicate il calcare non viene rimosso dall’acqua ma solo mantenuto in sospensione, almeno in teoria.

 

A SCAMBIO IONICO: Sono la tipologia più diffusa e sicuramente l’unica in grado di garantire la reale efficacia di intervento. Sono composti da un corpo cilindrico all’interno del quale c’è una resina sintetica che trattiene il calcare, quando le resine sono sature l’addolcitore effettua il lavaggio utilizzando il sale ed è pronto a trattare nuovamente altra acqua. Il lavaggio può essere effettuato a volume o a tempo, i modelli “volumetrici” effettuano il lavaggio delle resine quando è passato un tot di acqua. I modelli “a tempo” effettuano il lavaggio al raggiungimento di un tempo stabilito sempre che non abbiamo prima raggiunto il loro volume d’acqua trattata massimo. I modelli a “tempo” hanno bisogno di una centralina elettronica alimentata da corrente elettrica ( anche molti modelli volumetrici hanno bisogno di alimentazione elettrica) e se ben dimensionati effettuano il lavaggio delle resine nel periodo notturno. Esistono anche dei modelli a volume senza alimentazione elettrica che usano delle micro-resine molto più efficienti che riescono a consumare almeno 4/5 volte meno sale dei modelli tradizionali ( li ho provati personalmente e quindi sono sicuro di quello che scrivo, chi li vende garantisce un consumo ancora più basso ma è mera pubblicità). Il difetto dei sistemi a scambio ionico è il consumo di sale, questo dipende da quanta acqua si consuma, da quanto è dura l’acqua ( più è dura e maggiore calcare è sciolto nell’acqua) e anche da come è stato dimensionato l’addolcitore. 

 

A RESINE CATALITICHE: Sono molto simili ai sistemi “a scambio ionico” ma non hanno bisogno di sale, valgono però le stesse considerazioni dei sistemi “elettro-magnetici” e quindi almeno per ora non ne consiglio l’utilizzo. E’ una tecnologia nuova e poco diffusa.

 

E’ consigliabile quindi l’installazione  di un addolcitore?

 

Sicuramente si, a meno che la durezza dell’acqua nella Vostra zona non sia al di sotto dei 15° francesi. Il Vostro impianto durerà più a lungo, avrete bisogno di meno detersivo ( basta che leggiate l’etichetta sul retro delle confezioni e scoprirete risparmi fino al 50%) e quindi inquinerete di meno, la Vostra caldaia non si incrosterà e avrete un sicuro risparmio di combustibile. Il calcare si deposita soprattutto nei punti caldi in quanto oltre una certa temperatura inizia a precipitare, bastano a volte pochi anni per ostruire completamente uno scambiatore di calore o anche una tubazione di grosse dimensioni, basta 1 millimetro di calcare per perdere fino al 10% di resa.

 

Oltre all’addolcitore dovrete farVi installare un produttore di cloro, apparecchio semplice nel funzionamento e privo  di costi di gestione fissi, è obbligatorio per legge se decidete di installare un addolcitore a resine e garantisce che non si generino batteri pericolosi per la salute. Il dosatore di polifosfati di cui vi ho accennato all’inizio, serve a creare un invisibile film a protezione delle tubazioni. Il Filtro va prima di tutti gli altri componenti e serve a preservarne il corretto funzionamento impedendo alle impurità di rovinare i meccanismi dei vari apparecchi. Ricordate che gli addolcitori non devono togliere completamente il calcare ma solo ridurlo ad una soglia limite in modo da non danneggiare gli impianti, il poco calcare che rimarra verrà inibito dal dosatore di polifosfato. Una acqua completamente priva di calcare diventerebbe “acida” e quindi agressiva, tutte le componenti metalliche verrebbero quindi corrose dall’acqua.

 

A questo punto dovreste aver capito che la risposta esatta è :

 

8) UN ADDOLCITORE….

b) Toglie la maggior parte del calcare dall’acqua.

 

In uno dei prossimi articoli cercherò di darVi una semplice formula per capire come andrebbe dimensionato il vostro addolcitore e quanto costerà ogni anno il sale di cui ha bisogno per la rigenerazione delle resine.

 

Ciao a tutti.

Luca Angioi, NEW SYSTEM srl, via Andromeda 103 BIBIONE – VE-

 

www.newsystem-online.it

 

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27 dicembre 2011 2 27 /12 /dicembre /2011 16:07

ATTENZIONE!!!Novità per tutti i lavori non ancora pagati!

 

Dal 26 Giugno 2012 il 36% è stato portato al 50%, il 55% rimarrà inalterato fino al 31 dicembre 2012 e poi verrà ribassato al 50%, per le novità vedi l'articolo del mio Blog Decreto Sviluppo: detrazione fiscale al 50% .

 

Per tutti i lavori già finiti e pagati entro il 26 giugno 2012 vale quanto riportato sotto:

 

La Manovra del Governo Monti è legge

La detrazione fiscale del 36% diventa stabile, il bonus del 55% è prorogato fino a fine 2012.

Il 22/12/2011, con 257 sì, 41 no e nessun astenuto il Senato ha approvato la fiducia posta dal Governo sulla “legge di conversione” della Manovra Salva Italia.

   

Detrazione fiscale del 36% (Ristrutturazioni)


La detrazione per le ristrutturazioni edilizie diventa permanente. Restano confermati la percentuale di detrazione del 36%, il tetto massimo di 48.000 euro per unità immobiliare e la ripartizione della detrazione in 10 rate annuali. La novità principale è l’estensione del bonus a tutti gli interventi sulle parti comuni degli edifici, indicate all’articolo 1117 del Codice civile, e non solo quelle indicate all’art. 1117 n. 1, aggiungendo quindi alloggio del portiere, locali comuni, ascensori, acquedotti, fognature, ecc.


Detrazione fiscale del 55% ( Risparmio Energetico)

 

La detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici viene prorogata fino al 31 dicembre 2012 alle attuali condizioni. Dal 1° gennaio 2013 la percentuale scenderà al 36% e l’agevolazione sarà osservante delle regole dal nuovo articolo 16-bis aggiunto dalla Manovra al Tuir, accomunandola quindi a quella per le ristrutturazioni.

 

Una delle novità principali è che il testo definitivo ha aggiunto agli interventi agevolabili la sostituzione di scaldacqua tradizionali con  SCALDACQUA A POMPA DI CALORE  dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria. Nelle zone di mare gli scaldacqua elettrici sono molto diffusi, il sistema a pompa di calore garantisce risparmi reali fino al 70% sui consumi elettrici! 

 

Nella tabella indicata sotto è evidente che sono detraibili gli impianti solari termici, di qualunque tipolgia. Per "sostituzione di impianti di limatizzazione invernale" si intende anche la semplice sostituzione della caldaia con un modello a condensazione. Per poter portare in detrazione la caldaia è però obbligatorio, se tecnicamente possibile, installare le valvole termostatuche sui radiatori che ne sono sprovvisti.

In sede di discussione, la Commissione Territorio e Ambiente del Senato aveva chiesto di rendere permanente la detrazione o almeno di prorogarla fino al 31 dicembre 2012. Almeno per il momento quindi non è stata accolta la richiesta di prorogare il 55% a tutto il 2014.

 

Il 36% è molto semplice da usufruire e non richiede spese aggiuntive, per ottenere il 55% è invece necessaria una asseverazione tecnica che dimostri effettivamente di quanto abbiamo ridotto il fabbisogno energetico della Nostra Abitazione.

 

E' ora disponibile la guida sulle Agevolazioni Fiscali per Il Risparmio Energetico, scaricala da http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Documentazione/Guide+Fiscali/

 

in questa guida troverai l'elenco completo degli interventi detraibili.

 

Ciao a tutti,

Luca Angioi, NEW SYSTEM srl, Bibione VE.

www.newsystem-online.it

INTERVENTI AGEVOLABILI

IMPORTO MASSIMO VALORE DETRAZIONE

VALORE MASSIMO SPESA AGEVOLATA

interventi di riqualificazione globale su edifici esistenti

€ 100.000

€ 181.818

interventi sugli involucri degli edifici cioè strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti) strutture opache verticali, finestre comprensive di infissi

€ 60.000

€ 109.091

installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda

€ 60.000

€ 109.091

sostituzione di impianti di climatizzazione invernale

€ 30.000

€ 54.545

installazione di scaldacqua a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria

€ 30.000

€ 54.045

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22 dicembre 2011 4 22 /12 /dicembre /2011 16:33

7) UNA POMPA DI CIRCOLAZIONE INVERTER…

 

a) Modula la potenza automaticamente.

b) Inverte il senso di circolazione tra estate ed inverno.

c) Quando cambia la fase inverte la pressione.

 

I circolatori in classe A sono oggi sempre più diffusi e a breve diventeranno obbligatori per sostituzioni e nuove installazioni. La tecnologia Inverter abbinata a motori ad alta efficienza di tipo brushless permette di avere rese altissime e soprattutto potenze modulanti sul reale fabbisogno dell'impianto evitando sprechi e inutili sollecitazioni alle tubazioni e agli altri componenti installati. Pensate al classico circolatore del Vostro impianto di riscaldamento, probabilmente consuma quasi 100 Watt e li consuma anche quando un singolo radiatore o una singola zona di impianto è effettivamente in funzione. Sostituendo questo circolatore con un modello inverter, anche ad impianto completamente aperto il consumo sarà meno della metà e quando la maggior parte dei radiatori saranno chiusi il suo consumo reale può sarà anche 10 volte inferiore a quanto consumavate prima.

 

Un normale circolatore costa circa 80/150 euro, i modelli inverter ormai partono da poco circa 200 euro e mediamente non superano i 300 euro ( installazione e iva esclusi). Considerando il risparmio di elettricità è garantito che al massimo in 2 inverni vi siete ripagati il costo di sostituzione, se poi il vostro impianto di riscaldamento è di tipo radiante allora in una sola stagione la Vostra spesa sarà ripagata. Gli impianti radianti infatti abbassano i consumi di combustibile del 20/25% rispetto ai radiatori ma il consumo elettrico può lievitare a cifre importanti se il Vostro installatore vi ha messo pompe di circolazione a giri fissi. Questo tipo di impianto infatti funziona per periodi più lunghi rispetto ai sistemi con radiatori ed inoltre le pompe spesso devono avere una prevalenza maggiore con una ovvia ripercussione sui consumi, se il Vostro impianto radiante funziona anche in estate per climatizzare il risparmio cambiando pompa sarà ancora più evidente.

 

I modelli più costosi sono quelli della Grundfos, d'altronde la qualità si paga. Se volete risparmiare qualcosa ci sono valide alternative nel catalogo Dab o Salmson ( solo per citarne alcuni). La pompa va comunque dimensionata in base all'impianto, chiedete quindi ad un installatore di fiducia per non sbagliare l'acquisto.

 

Quindi, senza entrare in troppi tecnicismi, dovreste aver capito che:

7) UNA POMPA DI CIRCOLAZIONE INVERTER…

 

a) Modula la potenza automaticamente.

 

Ciao a tutti.

Luca Angioi, NEW SYSTEM srl Bibione  VE

 

Per conoscerci meglio  www.newsystem-online.it

 

 

 

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21 dicembre 2011 3 21 /12 /dicembre /2011 08:59

Siamo ormai arrivati al 2012 e anche il mondo del Fotovoltaico deve fare i conti con un mercato ormai maturo.

 

A livello economico non ci sono sorprese, il quarto conto energia è gia in vigore e le regole per il 2012 sono già state scritte.

 

Con questo articolo mi rivolgo soprattutto ai privati ( o piccole imprese) che vogliono valutare la possibilità di farsi il loro impianto FV, non voglio creare una bibbia sull'argomento ma solo una guida semplice e orientativa per l'utente finale, in fondo troverete anche una legenda sulle sigle usate in questo articolo e comuni a tutto il mondo fotovoltaico.

 

Gli incentivi previsti, nelle tipologie a Noi interessanti, si dividono così fino a fine Giugno: impianti su tetto fino a 3 kWp 27,4 ( da Luglio 25,2) centesimi, tra i 3 kWp e i 20 kWp 24,7 (da Luglio 22,7) centesimi. Questi impianti possono godere di aumento d'incentivo nei seguenti casi: smaltimento di amianto + 5 centesimi kWh, moduli europei + 10% sulla tariffa ( non sommabile con lo smaltimento). Come avete notato nel 2012 le tariffe sono divise a semestre e, per sapere in quale periodo rientra il Vostro impianto fa fede la data di allacciamento alla rete da parte dell'Enel, normalmente ci vogliono 20-30 giorni dalla data di fine lavori. I moduli fotovoltaici per installazione su tetto a falda utilizzano normalmente celle monocristalline o polycristalline, la differenza di prestazioni tra le due tipologie ormai è ridotta e difficilemente quantificabile e anche i prezzi sono ormai allineati.

 

 I prodotti più efficienti attualmente sul mercato sono i Sunpower che arrivano a rendimenti superiori al 20% e vantano moduli con potenze ben superiori ai 300Wp, lo svantaggio è il costo che sale a dismisura e quindi sono consigliabili solo a chi ha bisogno della massima potenza nel minor spazio possibile. I moduli più diffusi, e quindi più a buon mercato, oggi hanno potenze di 230-240 Wp e la misura standard è circa 170cm * 100cm.

 

Altri tipi di impianto possono essere molto più vantaggiosi economicamente, si tratta dei sistemi integrati ed innovativi e hanno una tariffa unica fino ai 20 kWp che fino a Giugno sarà di 41,8 centesimi kWh ( 41,0 centesimi kWh da Luglio). Il costo di questi impianti, che come tecnologia è paragonabile agli impianti tradizionali, può arrivare tranquillamente ai 4000 euro al kWp ( contro i circa 3000 euro/kWp dei sistemi normali) ma, essendo remunerato dal GSE in modo così elevato, il rendimento economico nei 20 anni è nettamente superiore al punto che molte banche saranno ben più disposte a finanziare questa tipologia di impianti.

 

I tempi di rientro dell'investimento per impianti ben esposti, realizzati su tetto a falda, alche nel nord Italia non superano mai gli 8-9 anni a meno che il Vostro tetto non abbia problemi di ombreggiamento. Molte banche hanno finanziamenti agevolati per il Fotovoltaico con durata di 10-12 anni, alcune offrono anche soluzioni senza rata fissa in quanto loro si accaparrano l'incentivo del GSE fino alla estinzione del debito, in questo caso la durata può superare i 18 anni ma per chi non ha soldi da investire è comunque l'unico sistema per risaparmiare da subito sulla bolletta elettrica e assicurarsi gli incentivi prima che finiscano.

 

Gli impianti fotovoltaici sono molto sensibili agli ombreggiamenti al punto che basta 1 pannello (o parte di esso) in ombra per perdere fino al 80% di resa in tutti i pannelli ad esso collegato, quindi se per molte ore al giorno ci sono ombre causate da camini, alberi o altri edifici, informatevi bene.

Finalmente è arrivata una nuova tecnologia che aiuta a superare in modo realmente efficace il problema degli ombreggiamenti, si tratta dei Microinverter da applicare dietro ad ogni singolo modulo.

Utilizzando questi apparecchi il calo di rendimento, dovuto ad un pannello in ombra o con altri difetti, non andrà più ad intaccare tutta la stringa con ovvi benefici nel rendimento globale. Inoltre sono spesso già dotati di un sistema interno di monitoraggio e garantiscono una migliore sicurezza, il costo oggi è più alto di un sistema ad un solo inverter e quindi va preso in considerazione solo in casi di reale necessità.

 

LEGENDA:

kWp = Kilo Watt di picco, indica la potenza teorica massima dell'impianto.

Wp  =  Watt picco, indica la potenza massima teorica del singolo modulo.

kWh = Kilo Watt ora, indica la potenza prodotta.

GSE= Gestore Servizi Elettrici, è l'ente incaricato di controllare e pagare tutti i kWh prodotti dall'impianto FV.

 

Domande o curiosità? sarò lieto di rispondere ad ogni quesito e per conoscerci meglio: www.newsystem-online.it

 

Ciao a tutti.

Luca Angioi, NEW SYSTEM srl Bibione VE

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  • : Consigli per non prendere fregature e saper scegliere caldaia, condizionatore, pdc e tutto quello che riguarda il risparmio energetico. Scelte etiche, uso intelligente dell'energia, riduzione degli sprechi, novità.
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  • New System srl
  • Nato nel 1974, ho sempre vissuto a Bibione. Da oltre 20 anni lavoro nell'azienda di famiglia che si è evoluta nel tempo diventando un punto di riferimento per chi vuole impianti di qualità e soluzioni tecnologiche di alto livello. Hobby? Sci, Foto, Running, Camper. Sono presidente di una nuova rete di imprese: Rete PREGI, le migliori aziende termo idrauliche in Friuli Venezia Giulia e Veneto. Ho scritto un articolo per ProntoPro su come negli ultimi anni l'efficienza energetica sia nettamente migliorata grazie alla nuova tecnologia:  https://www.prontopro.it/blog/come-la-tecnologia-ha-migliorato-il-risparmio-energetico/
  • Nato nel 1974, ho sempre vissuto a Bibione. Da oltre 20 anni lavoro nell'azienda di famiglia che si è evoluta nel tempo diventando un punto di riferimento per chi vuole impianti di qualità e soluzioni tecnologiche di alto livello. Hobby? Sci, Foto, Running, Camper. Sono presidente di una nuova rete di imprese: Rete PREGI, le migliori aziende termo idrauliche in Friuli Venezia Giulia e Veneto. Ho scritto un articolo per ProntoPro su come negli ultimi anni l'efficienza energetica sia nettamente migliorata grazie alla nuova tecnologia: https://www.prontopro.it/blog/come-la-tecnologia-ha-migliorato-il-risparmio-energetico/

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