Caldaia o non caldaia? Questo è il problema!
Il nuovo dubbio (quasi) amletico già affligge milioni di abitanti in tutta Europa.
In questi mesi si stanno delineando le nuove direttive che prevedono l’abbandono delle caldaie a gas/gasolio entro il 2029 a favore dei generatori che non utilizzano combustibili fossili. Dal 2030 tutte le case esistenti dovranno essere almeno in classe F ed entro il 2033 tutte le case dovranno essere almeno in classe E!
Nei prossimi anni, forse anche solo mesi, la comunità europea vieterà gli incentivi per la sostituzione di una caldaia con un’altra caldaia rendendo di fatto sconveniente fare questa scelta. Inoltre, se continuerai a scaldare casa tua con una caldaia la classe energetica della tua abitazione potrebbe non soddisfare i requisiti minimi pretesi dalla comunità europea e il tuo immobile sarà di fatto svalutato.
Le nuove Pompe di Calore (PDC) sono quindi destinate a sostituire la vecchia caldaia?
Il futuro è segnato, già a breve termine le caldaie saranno soppiantate dalle Pompe di Calore (PDC). I motivi principali che stanno decretando l’abbandono dei generatori a gas e gasolio sono sicuramente di livello ecologico: inquinamento e cambiamento climatico ormai spaventano tutti ma, anche la politica ha le sue ragioni. Non vogliamo e non possiamo più dipendere da paesi esteri per l’approvvigionamento dei combustibili fossili.
Le Pompe di Calore hanno ormai raggiunto livelli di efficienza incredibili, utilizzano energia elettrica che può essere prodotta nel pieno rispetto dell’ambiente con le centrali idroelettriche, grandi parchi fotovoltaici ed eolici, ecc.. Inoltre, sempre più abitazioni hanno impianti fotovoltaici sul tetto in grado di generare annualmente più energia di quanta ne consumano. Unendo il risparmio energetico garantito dalle PDC all’energia prodotta in modo green otteniamo degli impianti a bassissimo impatto ambientale che riscaldano gli edifici offrendo un notevole risparmio energetico ed economico.
Eliminando la caldaia puoi anche pensare di sostituire il piano cottura con uno elettrico, in questo modo potrai abbandonare completamente il gas e chiudendo per sempre il contatore smetterai finalmente di pagare tutti i costi fissi che trovi in bolletta.
Quanti tipi di Pompe di Calore (PDC) esistono?
Purtroppo il termine PDC è troppo generico per identificare da solo a quale macchina facciamo riferimento, parlando di tecnologia il termine PDC identifica di fatto un sistema dotato di circuito frigorifero in grado di raffreddare ma soprattutto riscaldare.
Senza entrare troppo in tecnicismi possiamo classificare le PDC nelle seguenti macro categorie:
- PDC aria/aria mono o multi-split, i classici condizionatori che ormai tutti abbiamo in casa, in negozio, in ufficio che utilizziamo per il raffrescamento e spesso anche per il riscaldamento degli ambienti.
- PDC aria/acqua splittate o monoblocco per il riscaldamento delle abitazioni tramite appositi terminali (radiatori, ventilconvettori, impianti radianti) nei quali circola appunto acqua.
- PDC aria/acqua per riscaldare l’acqua ad uso sanitario, ad esempio l’acqua per lavarci.
- PDC acqua/acqua per uso geotermico o per acqua di falda.
Posso sostituire anch’io la mia vecchia caldaia con questa nuova tecnologia?
La PDC può quasi sempre sostituire efficacemente la vecchia caldaia ma bisogna sempre studiare bene l’abbinamento di questa tecnologia con la parte di impianto esistente che verrà riutilizzata.
- Casa con impianto radiante a pavimento? Fattibilità al 100%
- Casa con ventilconvettori? Fattibilità al 90%
- Casa con radiatori e distribuzione a collettore? Fattibilità al 80%
- Casa con radiatori e distribuzione monotubo? Mission Impossible!
- Condominio con impianto centralizzato? Da valutare caso per caso.
Come scegliere la PDC?
Evitate il fai da te! L’abbinamento PDC/impianto deve essere valutato da un tecnico con provata esperienza nel settore ma, leggendo quanto segue, sarete almeno in grado di capire cosa vi viene proposto. In commercio esistono centinaia di prodotti diversi e non esiste il prodotto migliore in assoluto, esiste però il prodotto migliore per il vostro impianto. Avete trovato un tecnico che oltre al preventivo vi rilascia una relazione completa e chiara descrivendo il tipo di intervento, il costo di gestione e vi fa anche il piano di rientro economico dell’investimento? siete in buone mani!
Cosa deve valutare il tecnico che ti propone un impianto con PDC per sostituire la caldaia?
Fabbisogno energetico:
Questo dato è fondamentale per evitare errori nell’abbinamento PDC/impianto/abitazione. Una PDC troppo grande continuerà ad accendersi e spegnersi infinite volte, avrà alti consumi e una vita breve. Una PDC troppo piccola rimarrà sempre accesa cercando invana di raggiungere la temperatura richiesta.
Temperatura di funzionamento dell’impianto:
30-35°C è la temperatura di funzionamento di un impianto radiante a pavimento, anche nei sistemi radianti a parete o soffitto le temperature medie di progetto sono similari.
45-50°C è la temperatura minima solitamente usata in impianti a ventilconvettori in situazioni normali.
50°-60°C sono richiesti dai radiatori, se ben dimensionati, per garantire un buon comfort abitativo.
70°-80°C servono a volte in impianti a radiatori sottodimensionati e/o con distribuzione monotubo e/o in abitazioni senza alcun isolamento termico.
L’aumento della temperatura di mandata richiesta dall’impianto incide negativamente sul rapporto energia resa/energia consumata della PDC e non tutte le macchine sono in grado di funzionare a temperature di mandata superiori ai 55/60°C. La stessa PDC installata in un impianto ad alta temperatura (esempio a radiatori) avrà delle rese notevolmente più basse di una PDC installata in un impianto a bassa temperatura (esempio a pavimento radiante).
Per questo può capitare che, per migliorare la resa stagionale di una PDC abbinata ad un impianto a radiatori, si proponga la contestuale sostituzione dei corpi scaldanti. I nuovi radiatori, dimensionati per funzionare a temperature più basse, garantiranno un netto miglioramento delle prestazioni energetiche ottenendo così una minor spesa annuale per il riscaldamento della propria abitazione.
Consumi e spesa annua:
Sapere quanto spendi oggi è importante per valutare la convenienza o meno della nuova proposta, una PDC costa molto di più di una caldaia e necessita di diversi componenti aggiuntivi che ne fanno lievitare ulteriormente il prezzo. Fortunatamente ci sono diverse forme di incentivo dalle quali attingere per ridurre la spesa ma l’investimento iniziale è comunque importante.
Quanto consumi ogni anno per il riscaldamento con l’attuale caldaia?
Meno di 1000 euro all’anno? difficilmente l’investimento per togliere la caldaia e mettere una PDC si ripagherà nel tempo, potrai farlo per una scelta etica ed ecologica ma sicuramente dal punto di vista economico non avrai vantaggi tangibili.
Dai 1500-2500 euro all’anno? si può iniziare ad avere un ritorno economico entro i 10 anni, installando una PDC di buona qualità avrai un sicuro risparmio economico e potrai vantarti di aver fatto una scelta ecologica.
Sopra i 2500 euro all’anno? Hai aspettato anche troppo, cambia la caldaia con una PDC e farai i salti di gioia vedendo quanto risparmierai ogni anno, la spesa si ripagherà in pochissimo tempo e tutto il pianeta ti ringrazierà.
spazio a disposizione:
Le PDC, al contrario delle semplici caldaie murali, hanno bisogno di spazio per poter installare tutti i componenti necessari al corretto funzionamento dell’impianto.
Avremo quindi bisogno di trovare lo spazio per un puffer, questo contenitore d’acqua calda ad uso tecnico, collegato all’impianto di riscaldamento dovrà garantire alla PDC di poter scaricare la potenza in eccesso evitando troppi spegnimenti della stessa.
Per l’acqua calda avremo bisogno di un bollitore, anche questo è un contenitore di acqua calda ma con caratteristiche specifiche per l’uso sanitario. Il bollitore è necessario con le PDC perché, al contrario delle caldaie domestiche, offre una potenza insufficiente al riscaldamento istantaneo oltre che una lentezza di messa a regime non compatibile con richieste brevi e immediate.
Nel caso lo spazio sia molto limitato, esistono già oggi diverse soluzioni monoblocco da esterno o soluzioni da incasso che non rubano spazio all’interno dell’abitazione. Queste soluzioni avranno maggiori dispersioni termiche ma almeno consentiranno di installare le PDC anche a chi vive in un appartamento o in case con troppo spazio disponibile.
Comprata, installata e…
Complimenti, hai fatto il grande passo, hai smesso di consumare combustibili fossili dimostrando il tuo grande interesse per l’ambiente e per le generazioni future, tutto funziona apparentemente bene ma…
Stai consumando quanto promesso?
La tua PDC è veramente ottimizzata per rendere al massimo con il tuo impianto di riscaldamento?
La tua casa è abbastanza calda?
Il post vendita e soprattutto il monitoraggio remoto con le PDC è fondamentale, anche quando tutto sembra funzionare correttamente ci possono essere ampi margini di miglioramento e di risparmio. Grazie al monitoraggio remoto siamo in grado di ottimizzare tutte le fasi di funzionamento del tuo impianto limitando e gestendo in modo ottimale accensioni e spegnimenti, sbrinamenti, temperature di funzionamento e tutti gli eventi che possono compromettere il rendimento energetico stagionale del tuo impianto e il confort di casa tua.
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Testo originale di Luca Angioi, riproduzione vietata.
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